Nell’Italia della prima repubblica, Ennio Flaiano, data un’occhiata ai salotti, poteva dichiarare: io non sono comunista perché non me lo posso permettere. Oggi potremmo fare la stessa considerazione applicata – più genericamente – alla sinistra. Soprattutto dopo aver appreso che il potentissimo Dominique Strauss-Kahn è nientemeno che “socialista”.